| Animazione
dal 15 al 28 novembre
(sensore CCD STL-1001E applicato al telescopio da 30 cm, campo 1° x 1°) |
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| Evoluzione quotidiana della chioma |
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| Così si vedrebbe Giove (diametro 142 mila km) se fosse posto alla distanza della cometa (243 milioni di km).
Nell'immagine del 28/10 la chioma ha una dimensione di 420 mila km (superiore alla distanza Terra-Luna). Il 6/11 la chioma supera 1,4 milioni di km: è più grande del Sole! |
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| Immagine di destra della cometa, con un diverso contrasto per evidenziare la struttura del guscio sferico, eccentrico rispetto al nucleo. |
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Immagine ottenuta il 29 ottobre con il sensore CCD STL-1001E applicato al telescopio da 40 cm
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Il nome gli viene dall'astronomo dilettante inglese Edwin Holmes che la scoprì nel novembre del 1892.
È una cometa periodica (P = 6,88 anni) ed è passata al perielio il 4 maggio scorso, raggiungendo appena la 15ª magnitudine.
Ma dal 24 ottobre, nonostante abbia già superato l'orbita di Marte, a 240 milioni di km di distanza dalla Terra e 370 milioni di km dal Sole, è improvvisamente aumentata di splendore, passando dalla magnitudine 17 alla seconda magnitudine, diventando oltre un milione di volte più luminosa, tanto da poter essere facilmente individuata ad occhio nudo.
Le comete non sono nuove a comportamenti così spettacolari, ma ci vorranno ancora osservazioni per capire cosa sia successo. L'enorme guscio di gas e polveri che la circonda si sta espandendo di sera in sera e potrebbe ben presto svanire, facendola ritornare una delle tante cometine "anonime" presenti in cielo.
Per osservarla basta guardare nella costellazione del Perseo (ad est nelle prime ore della sera, poi man mano sempre più alta nel corso della notte).
Visibile nelle prime settimane ad occhio nudo, ora si distingue meglio con un binocolo.
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