HOMEPAGE
Comunicati Stampa 7-12/2001
04/12/2001

    Consueto incontro del "primo giovedì del mese", la sera del 6 dicembre, all'osservatorio astronomico di Farra. A partire dalle 21.00, i telescopi verranno puntati sugli oggetti celesti visibili in questo periodo: Giove e Saturno, la Grande Nebulosa di Orione, la nebulosa Granchio e la C/2000 WM1 LINEAR, una cometa discretamente luminosa nella costellazione della Balena.

    Nel corso della serata verrà presentato l'atteso "Lunario 2002", il calendario che raffigura la fase lunare per ciascun giorno dell'anno e riporta gli istanti della luna piena e nuova, del primo e dell'ultimo quarto di ogni lunazione e l'inizio delle stagioni. Realizzato con il contributo della Cassa Rurale ed Artigiana di Lucinico Farra e Capriva, il nuovo lunario, giunto alla 14a edizione, riproduce una spettacolare immagine della nebulosa planetaria Ragno Rosso, ripresa dal telescopio spaziale Hubble. Proprio alle "inimmaginabili cose" che Hubble ci sta mostrando in questi anni si ispira l'angolo poetico, dove vengono citate le ultime parole pronunciate dal capo dei replicanti nel film di fantascienza "Blade Runner": "Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi...".

    Intanto pochi giorni fa i soci del circolo astronomico hanno trovato un altro nuovo asteroide, il quinto del 2001. Sale così a 249 il numero totale dei pianetini scoperti a Farra, di cui 65 sono già stati catalogati definitivamente dall'Unione astronomica internazionale ed aspettano di essere "battezzati".

05/11/2001

    Una data insolita per il consueto appuntamento del "primo giovedì del mese" all'osservatorio astronomico di Farra, spostato a giovedì 8 novembre per la concomitanza con la festività di Ognissanti. A partire dalle 21.00 i telescopi verranno puntati verso il cielo dove splendono luminosi i due maggiori pianeti del Sistema Solare: Giove e Saturno. Proprio quest'ultimo è stato protagonista sabato scorso di un curioso fenomeno astronomico quando, per un allineamento prospettico, è stato occultato dalla Luna. L'intero avvenimento è stato seguito con gli strumenti dell'osservatorio; applicando una telecamera al telescopio rifrattore gli astrofili isontini hanno registrato le varie fasi dell'occultazione, durata oltre un'ora. Poco prima delle 22, l'immagine di Saturno, fortemente ingrandita su un monitor, veniva lentamente coperta dal lato illuminato del disco lunare. A causa della sua dimensione angolare, che con gli anelli raggiunge i 45 secondi d'arco, il pianeta non è scomparso istantaneamente ma c'è voluto poco più di un minuto e mezzo perché venisse nascosto completamente. Subito dopo le 23 un lembo degli anelli si è riaffacciato dietro la parte in ombra della Luna, apparendo quasi dal nulla. Il cielo è stato così privato di Saturno per oltre un'ora ma ciò sembra sia stato curiosamente ignorato dagli astrologi che tanta importanza attribuiscono all'influenza di questo pianeta negli oroscopi! Il filmato delle fasi salienti dell'occultazione sarà proiettato durante la serata di giovedì e, se le condizioni meteorologiche lo permetteranno, si potranno osservare al telescopio anche gli ammassi stellari del Perseo, la galassia di Andromeda, le Pleiadi e la nebulosa Granchio, resto dell'esplosione di una supernova.

29/10/2001

    Data la concomitanza con la festività di Ognissanti il consueto appuntamento del "primo giovedì del mese", previsto per il 1° novembre all'osservatorio astronomico di Farra, è posticipato al giovedì successivo, 8 novembre. Protagonista sarà il pianeta Saturno, nuovamente visibile in prima serata dopo la congiunzione estiva con il Sole.

02/10/2001

    Consueto incontro del primo giovedì del mese, la sera del 4 ottobre, all'osservatorio astronomico di Farra. A partire dalle 21.00, condizioni meteorologiche permettendo, sarà possibile scrutare al telescopio gli oggetti celesti visibili in questo periodo, venendo accompagnati nelle osservazioni dalle spiegazioni dei soci del circolo astronomico. Nel corso della serata si parlerà anche del recentissimo passaggio della sonda "Deep Space One" (DS1) vicino alla cometa Borrelly.

    Con il lancio del veicolo "Spazio Profondo 1", avvenuto da Cape Canaveral nell'ottobre del 1998, la NASA ha inaugurato il programma "New Millennium" (Nuovo Millennio), comprendente una serie di missioni destinate a collaudare nuove tecnologie nell'ambito dell'esplorazione spaziale. L'obiettivo principale della DS1 era quello di testare, nelle condizioni estreme dello spazio interplanetario, dodici strumenti innovativi, tra i quali un "fantascientifico" sistema di propulsione ionica, un avanzato dispositivo di celle solari per alimentare la navicella, un apparato ottico miniaturizzato per la ripresa di immagini, un complesso "software intelligente" per controllare stato, attività e posizione della sonda nello spazio; poiché sarebbe stato troppo rischioso sperimentare anche una sola di queste tecnologie in una missione convenzionale, l'ente spaziale americano decise di progettare una sonda ad hoc. Nel settembre del 1999 la DS1 ha portato a termine i suoi obiettivi, con un successo tale da spingere gli scienziati della NASA ad estendere la missione, dirigendo la navicella verso la cometa Borrelly. L'incontro, che sarebbe avvenuto due anni dopo, era considerato ad alto rischio, in quanto la DS1 non disponeva di particolari protezioni contro le numerose particelle che vengono espulse a velocità elevate dai nuclei cometari.

    Il passaggio ravvicinato è avvenuto il 22 settembre scorso e anche stavolta la DS1 ha fatto il suo dovere, trasmettendo a Terra le immagini più dettagliate mai ottenute finora del nucleo di una cometa. Nella migliore di esse, ripresa da un'altezza di tre chilometri e mezzo con una risoluzione di 45 metri, la Borrelly, che da Terra è visibile ogni sette anni solo attraverso un telescopio, appare come un corpo irregolare lungo circa otto chilometri, con montagne, scarpate, avvallamenti, regioni molto luminose e altre molto scure. L'analisi dei dati ottenuti permetterà di comprendere meglio l'evoluzione delle comete e la storia stessa del Sistema Solare.

04/09/2001

    Consueto appuntamento con le stelle, il 6 settembre, primo giovedì del mese, all'osservatorio astronomico di Farra. A partire dalle ore 21.00 sarà possibile osservare al telescopio alcuni dei più interessanti oggetti celesti visibili in questo periodo.

    La prima attrazione della serata sarà "M 13" nella costellazione dell'Ercole, senza dubbio il più bell'ammasso globulare del cielo settentrionale. Si trova a 25 mila anni luce di distanza ed è formato da quasi un milione di stelle. Da M 13 si passerà a M 57, la nebulosa ad anello nella costellazione della Lira. Distante circa duemila anni luce, è il classico esempio di nebulosa nata dall'esplosione degli strati superficiali di una stella collassata per esaurimento del combustibile nucleare. Poi verrà il turno di Albireo, la seconda stella del Cigno. Quella che ad occhio nudo sembra essere una comune stella di media grandezza al telescopio appare come una delle più belle stelle doppie, con una componente color topazio (giallo oro) e una componente color zaffiro (verde-azzurro). Da Albireo si andrà ad osservare la galassia di Andromeda, nota anche come M 31 nel catalogo Messier. Anche se è distante più di due milioni di anni luce, è la galassia più vicina alla nostra Via Lattea e, con le sue trecento miliardi di stelle, è la più grande galassia del Gruppo Locale. Ci si sposterà poi nella vicina costellazione del Perseo, per ammirare il suo famoso doppio ammasso aperto, due ricchi gruppi di stelle posti a oltre settemila anni luce da noi. Contengono, rispettivamente, 400 e 300 stelle giganti azzurre giovanissime, nate "appena" una decina di milioni di anni fa. La serata si concluderà con l'osservazione della Luna che, man mano che si alzerà sull'orizzonte, finirà per rischiarare tutto il cielo.

14/08/2001

    Un centinaio di persone si è "accampato" nel prato dell'osservatorio astronomico di Farra per assistere, l'altra sera, alla pioggia di stelle cadenti. E il Firmamento è stato propizio, offrendo un cielo terso solcato da decine di scie luminose.

    La serata è iniziata con un fuori programma: il primo oggetto ad attraversare la Volta Celeste è stata la Stazione Spaziale Internazionale, alla quale si era agganciato, da pochi minuti, lo Shuttle Discovery, lanciato due giorni prima dal Kennedy Space Center. Ed era emozionante sapere che su quel puntino luminoso stavano viaggiando, a 400 km di altezza e a 27 mila km/h, ben dieci persone: i tre membri del nuovo equipaggio che avrebbero sostituito gli altrettanti occupanti della stazione più i quattro astronauti della navetta.

    Dopo l'inconsueto avvistamento si è passati alle vere protagoniste della serata, le meteore "Perseidi", le cosiddette "lacrime di San Lorenzo". Gli esperti del Circolo astronomico hanno così spiegato come il fenomeno, in realtà, non riguardasse le stelle; è invece generato dalle minuscole particelle di polvere che le comete, passando in vicinanza del Sole, disperdono lungo la loro orbita. Quando la Terra spazza queste zone, i corpuscoli a contatto con l'atmosfera terrestre diventano incandescenti e danno vita ad una brillante meteora.

    Ad ogni partecipante è stata poi consegnata una mappa stellare su cui tracciare le traiettorie delle meteore avvistate. È stato così possibile verificare come la maggior parte di esse sembrasse provenire da un unico punto, il radiante, appartenente alla costellazione di Perseo, dalla quale lo sciame prende il nome.

    A corroborare lo spirito degli instancabili scrutatori celesti, in una serata peraltro abbastanza fresca, non sono mancate le pesche nel vino, offerte a tutti nel rispetto di un'ormai consolidata, e molto apprezzata, tradizione.

    Un adagio popolare recita che "passato il Santo, passata la festa": questo non è vero per le meteore, che si possono osservare in ogni notte dell'anno, basta che il cielo sia limpido e buio. La sera successiva, infatti, si sono osservate ancora numerose Perseidi e addirittura cinque "bolidi", ovvero delle meteore particolarmente brillanti. Quindi l'invito è quello di puntare più spesso gli occhi al cielo e lasciarsi incantare dallo spettacolo che vi si inscena ogni notte.

09/08/2001

    In queste calde notti estive, coloro che, cercando un po' di refrigerio, si sono lasciati incantare dal cielo stellato, avranno certamente avuto modo di scorgere la traccia luminosa di qualche "stella cadente".
    In realtà queste scie, dette più propriamente "meteore", non hanno nessuna connessione con le stelle. Derivano in massima parte dalle particelle di polvere che le comete abbandonano lungo la loro orbita e che possono venir "spazzate" dalla Terra, quando, nel suo moto di rivoluzione attorno al Sole, attraversa proprio la zona in cui una cometa ha lasciato tracce del suo passaggio. In questo caso, che si ripete ogni anno negli stessi giorni perché la Terra passa sempre nello stesso periodo in una determinata regione del Sistema Solare, le particelle di polvere, bruciando per attrito quando entrano nell'atmosfera terrestre, danno luogo ad una "pioggia" di meteore. Le scie luminose sono distribuite in maniera casuale, ma tracciando su una carta celeste le loro traiettorie ci si accorge come sembrino provenire tutte da un medesimo punto detto "radiante", che si trova nella costellazione che dà il nome allo sciame. Le "lacrime di San Lorenzo", chiamate Perseidi in quanto hanno il radiante nella costellazione di Perseo, sono, tra gli sciami meteorici, le più spettacolari per colore, luminosità e frequenza. Sono generate dai corpuscoli dispersi dalla cometa Swift-Tuttle nella zona di spazio che la Terra attraversa nell'agosto di ogni anno. Anche se la tradizione le associa al giorno 10, San Lorenzo, in realtà le Perseidi si possono osservare da metà luglio a fine agosto, con un picco che può arrivare anche al centinaio di avvistamenti l'ora nelle serate dell'11 o 12 agosto. Quest'anno il massimo di attività è previsto nella tarda mattinata di domenica e favorisce quindi gli osservatori americani. Dall'Europa i periodi migliori dovrebbero cadere nella notte tra sabato e domenica e in quella successiva, anche se a notte inoltrata sorgerà l'ultimo quarto di Luna che, rischiarando il cielo, potrebbe disturbare le osservazioni.

    Per godersi lo spettacolo di una pioggia di meteore non serve nessuno strumento: basta armarsi di pazienza e scrutare il firmamento da zone abbastanza buie, lontano dalle luci cittadine. Fedele ad una tradizione più che decennale, il Circolo astronomico di Farra aprirà l'osservatorio nella serata di domenica 12 agosto, alle 21.00. Dopo una breve spiegazione del fenomeno ad ogni partecipante verranno consegnate una mappa stellare ed una matita, in modo che ognuno possa registrare le traiettorie delle meteore avvistate. A fine serata, prolungando le tracce segnate si potrà verificare come esse sembreranno provenire tutte dal Perseo. Naturalmente le osservazioni verranno fatte ad occhio nudo, dal prato dell'osservatorio, ed è quindi consigliabile portarsi dietro uno sdraio o un lettino da spiaggia, munirsi di una torcia elettrica (possibilmente schermata con della stoffa o della plastica rossa) ed indossare abiti adatti alla permanenza all'aperto. Per maggiori informazioni si può chiamare al numero 0481 888540 o collegarsi al sito internet dell'associazione www.ccaf.it.

 

02/07/2001

    Consueto incontro del primo giovedì del mese, la sera del 5 luglio, all'osservatorio astronomico di Farra. A partire dalle 21.00, condizioni meteorologiche permettendo, sarà possibile scrutare al telescopio gli oggetti celesti visibili in questo periodo, venendo accompagnati nelle osservazioni dalle spiegazioni dei soci del circolo astronomico.

    Durante la serata si potrà osservare il pianeta Marte che il 21 giugno è passato alla minima distanza dalla Terra (67 milioni di chilometri). È dal 1988 che il "pianeta rosso" non si avvicina così tanto, ma purtroppo dalle nostre latitudini l'osservazione è abbastanza difficoltosa in quanto Marte è sempre piuttosto basso sull'orizzonte. Guardando verso sud-est, dopo il tramonto, Marte è facilmente riconoscibile per la sua luminosità e l'inconfondibile colore giallo arancio. Orbitando attorno al Sole in 687 giorni, Marte è visibile dalla Terra ad anni alterni; ogni due anni e 50 giorni passa all'opposizione, ovvero è allineato con la Terra e il Sole e ci appare, quindi, nelle migliori condizioni per essere osservato. A causa dell'eccentricità della sua orbita, la distanza Terra-Marte di ogni opposizione non è sempre la stessa e quando, ogni 15 anni, questa è minima si parla di grande opposizione. La prossima si verificherà alla fine di agosto 2003 e per le nostre zone sarà un po' più favorevole, con Marte che sarà circa 10 gradi più alto rispetto alla posizione di quest'anno.

    Ricordiamo che per partecipare alla serata di giovedì in osservatorio è necessario versare una quota annuale di diecimila lire (per informazioni tel. 0481 888540, sito internet www.ccaf.it).



Home | News | Appuntamenti | Servizi | Progetti
Chi siamo | Dove siamo | Strumenti | Strutture
Glossario | Testo
Contatta i WebMasteroids con commenti e domande su questo sito
© Copyright 2001 CCAF - Tutti i diritti riservati
Aggiornato 03/01/02, 00:19