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Comunicati Stampa 1-6/2002

10/05/2002

    In questo periodo, dopo il tramonto del sole, se volgiamo lo sguardo verso ovest possiamo scorgere i cinque pianeti più brillanti del cielo: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Essendo visibili ad occhio nudo, già nell'antichità erano conosciuti e seguiti nel loro moto tra le costellazioni. Percorrendo le loro orbite attorno al Sole, per noi che li osserviamo dalla Terra appaiono spostarsi tra le stelle e può così capitare di vederli raggruppati in una ristretta porzione di cielo, come sta accadendo in questi giorni.
    Si può così cogliere con un solo sguardo ciò che ha rappresentato per millenni la conoscenza del sistema solare; soltanto con l'invenzione del telescopio sono stati scoperti gli altri tre pianeti: Urano nel 1781, Nettuno nel 1846 e Plutone nel 1930.
    Venere, il più brillante, è il primo ad apparire tra le luci del crepuscolo ed è un buon riferimento per riconoscere Marte, appena al di sotto ma molto meno luminoso, mentre più vicino all'orizzonte si potranno scorgere Saturno e Mercurio. Tutti e quattro i pianeti sono proiettati nella costellazione del Toro, in cui si stanno spostando anche il Sole e la Luna. Per trovare Giove dobbiamo guardare più in alto a sinistra, nell'adiacente costellazione dei Gemelli, dove il più grande pianeta del Sistema Solare è facilmente individuabile per il suo splendore.
    Questo allineamento planetario è solo un effetto prospettico e ha scarso interesse scientifico, tuttavia è una curiosità celeste che non si verificava da vent'anni. E come era avvenuto nel 1982 anche in questa occasione l'osservatorio astronomico di Farra sarà aperto al pubblico. L'appuntamento è fissato per martedì 14 maggio, alle 21.00, ora ideale per apprezzare al meglio il raggruppamento. Durante la serata si potrà osservare anche la Ikeya-Zhang che, appena passata alla minima distanza dalla Terra, è una cometa ancora molto interessante.

    29/04/2002

      Il 2 maggio l'osservatorio astronomico di Farra sarà aperto al pubblico, com'è consuetudine, per l'appuntamento del primo giovedì del mese. A partire dalle 21.00 si potranno osservare al telescopio alcuni dei più interessanti oggetti celesti visibili in questo periodo.
      Ma il mese di maggio ci offrirà in ogni serata di bel tempo uno spettacolo che si potrà apprezzare soprattutto ad occhio nudo. Subito dopo il tramonto, infatti, si daranno appuntamento i cinque pianeti più brillanti del cielo: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Per vederli basterà spostarsi in una zona da dove si possa osservare il tramonto del Sole su un orizzonte sgombro da qualsiasi ostacolo. Il primo astro che apparirà, più brillante di tutti gli altri, sarà Venere, in veste di Vespero, "stella della sera". Alla sua sinistra, con il cielo un po' più buio, si mostrerà Saturno e più in alto, ma difficile da scorgere, Marte. In basso a destra di Venere troveremo Mercurio, che il quattro maggio si porterà alla massima distanza angolare dal Sole e, quindi, nel momento di migliore visibilità; nelle settimane successive diminuirà sempre più la sua luminosità, riavvicinandosi al disco solare con quale sarà in congiunzione il giorno 27. Giove, inferiore per splendore solo a Venere, si troverà più distante da questo gruppetto, più in alto a sinistra, a circa metà altezza del cielo occidentale.
      Di sera in sera si potrà notare il movimento di tutte queste "stelle erranti", soprattutto di Venere che il 6 maggio si avvicinerà a Saturno, quattro giorni dopo si sposterà a meno di un terzo di grado da Marte e nel corso del mese ritarderà sempre di più il suo tramonto fino a raggiungere, il 3 giugno, Giove, formando un'accoppiata davvero spettacolare. Tra il 14 e il 16 maggio all'adunata parteciperà anche la Luna crescente, completando così il più bel quadretto celeste degli ultimi vent'anni (nel sito dell'associazione, www.ccaf.it, si possono trovare le mappe per riconoscere i pianeti in cielo).

    02/04/2002

      Ultima occasione per vedere il "Signore degli anelli"... all'osservatorio astronomico di Farra. Non è del film dedicato alla saga di Tolkien che stiamo parlando, ma di Saturno, il pianeta gigante famoso proprio per la sorprendente struttura circolare che lo cinge. Dopo essere rimasto visibile per tutto l'inverno, Saturno tramonta sempre più presto e tra qualche settimana abbandonerà sulla scena celeste il fratello maggiore Giove. L'appuntamento per dare un'occhiata ai due pianeti è fissato per il 4 aprile, primo giovedì del mese. Eccezionalmente l'apertura al pubblico dell'osservatorio verrà anticipata di mezzora, alle 20.30, per puntare i telescopi sulla cometa Ikeya-Zhang. Data la sua scarsa altezza sull'orizzonte, non si potrà osservare direttamente all'oculare, in quanto il cielo rischiarato dall'inquinamento luminoso delle luci cittadine, incomprensibilmente dirette verso l'alto, impedirebbe di cogliere qualsiasi dettaglio. La cometa verrà così ripresa con delle speciali telecamere e le immagini proiettate in tempo reale su un grande schermo.

    17/03/2002

      A causa delle sfavorevoli condizioni meteorologiche è stata rinviata a lunedì 18 marzo l'apertura al pubblico dell'osservatorio astronomico di Farra per la cometa Ikeya-Zhang. Dalle 19.00 alle 20.00 delle speciali fotocamere digitali riprenderanno le immagini della cometa che verranno proiettate in tempo reale su grande schermo, per dare a tutti la possibilità di apprezzare i dettagli della chioma e della coda, invisibili all'osservazione diretta al telescopio. Proprio lunedì la Ikeya-Zhang passerà al perielio, alla minima distanza di 75 milioni di chilometri dal Sole.

    14/03/2002

      Come annunciato il circolo astronomico di Farra aprirà l'osservatorio al pubblico in occasione del passaggio della cometa Ikeya-Zhang, nella serata di sabato 16 marzo, dalle 19.00 alle 20.00. Avvicinandosi al Sole, gli strati superficiali del nucleo cometario stanno rilasciando in quantità crescente quei composti volatili che, passando direttamente dallo stato solido a quello gassoso, danno origine alla chioma. I ghiacci sublimati e le particelle di polvere espulsi dal nucleo vengono "soffiati via" dal vento solare, il plasma di particelle cariche emesse dal Sole, e vanno a formare la coda della cometa. Questo aumento di attività, grazie al contemporaneo avvicinamento della cometa alla Terra, è rilevabile con sempre maggior dettaglio. Nelle immagini riprese ai telescopi di Farra la struttura della coda cambia di minuto in minuto, con enormi quantità di materiale che a velocità elevatissime si allontanano dal nucleo. Anche se lo splendore della Ikeya-Zhang sta aumentando, è molto difficile scorgerla ad occhio nudo, poiché la sua scarsa altezza sull'orizzonte la proietta su un cielo rischiarato dal crepuscolo e dalle luci cittadine. Con un buon binocolo è più facile da trovare, verso ovest nella costellazione dei Pesci, subito dopo il tramonto, quando, quasi ad accompagnarla, appaiono i pianeti Venere e Marte. Poiché è visibile solo per poco più di un'ora dopo il tramonto del Sole, e non è facile distinguerne i particolari per il poco contrasto con lo sfondo, nella serata di sabato la cometa non si osserverà direttamente all'oculare ma verranno proiettate in diretta le immagini riprese con dei sofisticati sensori elettronici applicati ai telescopi.

      In caso di cielo coperto la serata è rimandata a lunedì 18 marzo, sempre dalle sette alle otto, giorno in cui la cometa passerà alla minima distanza dal Sole. Questo passaggio al perielio non è però il primo: dal calcolo più preciso dell'orbita, gli astronomi del centro statunitense dei pianeti minori hanno scoperto che la Ikeya-Zhang era già passata dalle nostre parti più di trecento anni fa, nel 1661.

    05/03/2002

      Giove e Saturno ancora protagonisti dell'appuntamento del "primo giovedì del mese" all'osservatorio astronomico di Farra. La sera del 7 marzo, a partire dalle 21.00, i telescopi saranno a disposizione di tutti gli interessati che volessero "dare un'occhiata" ai maggiori pianeti del sistema solare, al lento balletto delle lune del primo e alla sorprendente architettura degli anelli del secondo. Del resto, dopo aver dominato il cielo per tutto l'inverno, i due giganti stanno anticipando sempre più il loro tramonto e si riducono, pertanto, le ore della sera in cui sono visibili.

      Ma in queste ultime settimane l'attenzione di tutta la comunità degli astrofili si è spostata verso un altro oggetto del sistema solare, assolutamente imprevisto e molto interessante. Si tratta della cometa C/2002 C1, la cui prima particolarità è stata la scoperta dovuta non ai super-telescopi professionisti che spazzano tutto il cielo, ma al "buon occhio" del giapponese Kaoru Ikeya e del cinese Daqing Zhang che, il primo febbraio a un'ora e mezza di distanza l'uno dall'altro, hanno scovato questo inaspettato visitatore del sistema solare attraverso i loro piccoli telescopi di 20 cm di diametro. Una "rivincita" degli astrofili nei confronti degli astronomi professionisti ancor più significativa dato che questa cometa sta regalando immagini molto splendenti e dettagliate della sua chioma e della sua coda, tanto da essere visibile già con un buon binocolo. La cometa Ikeya-Zhang si sta avvicinando rapidamente al perielio, che raggiungerà il 18 marzo passando alla minima distanza di 75 milioni di chilometri dal Sole. Poiché probabilmente è la prima volta che passa vicino alla nostra stella è ancora ricca di quegli elementi volatili che, sotto la pressione del vento e del calore solare, vengono espulsi dal nucleo cometario creando lo splendore della chioma e lo sviluppo della coda. Per ora la Ikeya-Zhang è visibile solo con un buon binocolo a ovest, nella costellazione dei Pesci, appena per un'ora dopo il tramonto del Sole. Poiché la sua scarsa altezza sull'orizzonte la proietta nel cielo chiaro del crepuscolo e delle luci cittadine, una visione più dettagliata si riesce ad ottenere solo in fotografia; quando le condizioni meteorologiche lo hanno consentito anche gli astrofili di Farra non si sono lasciati scappare l'opportunità di fotografarla. Se la cometa continuerà, come si prevede e si spera, ad aumentare la sua luminosità, il Circolo astronomico ha già previsto di aprire l'osservatorio al pubblico nella serata di sabato 16 marzo, dalle sette alle otto di sera.

    05/02/2002

      La sera del 7 febbraio l'osservatorio astronomico di Farra verrà aperto al pubblico, a partire dalle ore 21, per il consueto appuntamento del primo giovedì del mese.

      Condizioni meteorologiche permettendo, si potranno scrutare al telescopio Giove e Saturno, i maggiori pianeti del sistema solare, ancora ben visibili per tutta la prima parte della notte. Proprio per approfittare della loro visibilità, il Circolo astronomico ricorda a tutte le scuole che è possibile prenotare delle visite guidate all'osservatorio anche in altre serate, chiamando allo 0481 888540 ogni giovedì dopo le 21.00.

      Come è stato evidenziato dal presidente Bittesini nella recente assemblea dei soci del circolo, nel Duemilauno oltre 700 persone hanno partecipato ai 37 incontri organizzati in osservatorio, di cui 14 quelli dedicati alle scolaresche e ai gruppi, dodici gli appuntamenti del "primo giovedì", otto le conferenze interne e tre le serate straordinarie per osservare l'eclisse totale di Luna in gennaio e il massimo dello sciame delle Perseidi in agosto. Alla divulgazione si è accompagnata una notevole attività di ricerca nel campo dei corpi minori del sistema solare, a cui il circolo si dedica da più di dieci anni. In tutto l'anno sono state riprese più di 3200 immagini, che hanno portato alla scoperta di cinque nuovi asteroidi e all'osservazione di 34 NEO (Near Earth Objects), ovvero quegli oggetti che passano vicino all'orbita terrestre. Le 152 misure di posizione di questi "proiettili celesti" sono state tutte accettate dalla comunità scientifica internazionale e pubblicate su 29 circolari.

      A proposito di NEO, pochi giorni fa i soci del circolo astronomico sono riusciti a riprendere al telescopio 1997 AQ18, l'asteroide di tipo "Apollo" la cui scoperta, fatta a Farra cinque anni fa, aveva sollevato tanto clamore in quanto era, e tale è rimasto, il primo e unico oggetto di questo tipo scoperto in Italia.

    01/01/2002

      Primo appuntamento del 2002 all'osservatorio astronomico di Farra. Giovedì 3 gennaio, a partire dalle 21.00, ci sarà la consueta serata di osservazione del cielo stellato. Attraverso i telescopi, condizioni meteorologiche permettendo, si potranno osservare Giove e i suoi satelliti, gli anelli di Saturno, la Grande Nebulosa di Orione, la nebulosa Granchio nella costellazione del Toro.

      Nel corso della serata si potrebbero avvistare anche un discreto numero di "stelle cadenti", le meteore Quadrantidi, il cui massimo di attività è previsto proprio per giovedì sera. Tutti gli sciami meteorici prendono il nome dalla costellazione in cui si trova il rispettivo radiante, il punto dal quale, per un effetto di prospettiva, le scie luminose sembrano irradiarsi. Ma se cercassimo la costellazione del Quadrante su una mappa celeste non la troveremmo mai. È questa infatti una costellazione obsoleta, introdotta alla fine del Settecento da Joseph Jerome La Lande con il nome di Quadrans Muralis, per rappresentare il quadrante murale, lo strumento con il quale l'astronomo francese misurava la posizione delle stelle in cielo. Anche se la costellazione, che copriva una zona di cielo attualmente suddivisa tra le costellazioni del Boote, del Drago e di Ercole, è stata soppressa dalla convenzione dell'Unione Astronomica Internazionale del 1929, lo sciame delle Quadrantidi ha mantenuto il nome con il quale era diventato ormai comunemente noto.

      In osservatorio è ancora disponibile il "Lunario 2002", il calendario che raffigura la fase lunare per ciascun giorno dell'anno e riporta gli istanti della luna piena e nuova, del primo e dell'ultimo quarto di ogni lunazione e l'inizio delle stagioni.


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    Aggiornato 28/03/03, 11:43