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La cometa 19P/Borrelly
Questa immagine è il risultato della sovrapposizione di 10 immagini da 120" l'una. L'ora media è 1:35:57 TU, le tre e mezza di mattina, di sabato 22 settembre 2001.
Ingrandendo l'immagine si nota la forma affusolata: a destra ci si aspetta che ci sia la coda, in direzione opposta al Sole, ma a sinistra?
Il mistero sarà svelato di lì a qualche ora dalla sonda Deep Space 1 (DS1) che nella sera di sabato si è portata a 2 chilometri di distanza dalla Borrelly, ottenendo le immagini più dettagliate mai ottenute di un nucleo cometario. L'elongazione di sinistra è dovuta ad un getto sprigionato dal nucleo della Borrelly in direzione del Sole.

Con il lancio del veicolo "Spazio Profondo 1", avvenuto da Cape Canaveral nell'ottobre del 1998, la NASA ha inaugurato il programma "New Millennium" (Nuovo Millennio), comprendente una serie di missioni destinate a collaudare nuove tecnologie nell'ambito dell'esplorazione spaziale. L'obiettivo principale della DS1 era quello di testare, nelle condizioni estreme dello spazio interplanetario, dodici strumenti innovativi, tra i quali un "fantascientifico" sistema di propulsione ionica, un avanzato dispositivo di celle solari per alimentare la navicella, un apparato ottico miniaturizzato per la ripresa di immagini, un complesso "software intelligente" per controllare stato, attività e posizione della sonda nello spazio; poiché sarebbe stato troppo rischioso sperimentare anche una sola di queste tecnologie in una missione convenzionale, l'ente spaziale americano decise di progettare una sonda ad hoc. Nel settembre del 1999 la DS1 ha portato a termine i suoi obiettivi, con un successo tale da spingere gli scienziati della NASA ad estendere la missione, dirigendo la navicella verso la cometa Borrelly. L'incontro, che sarebbe avvenuto due anni dopo, era considerato ad alto rischio, in quanto la DS1 non disponeva di particolari protezioni contro le numerose particelle che vengono espulse a velocità elevate dai nuclei cometari.
Il passaggio ravvicinato è avvenuto il 22 settembre scorso e anche stavolta la DS1 ha fatto il suo dovere, trasmettendo a Terra le immagini più dettagliate mai ottenute finora del nucleo di una cometa. Nella migliore di esse, ripresa da un'altezza di tre chilometri e mezzo con una risoluzione di 45 metri, la Borrelly, che da Terra è visibile ogni sette anni solo attraverso un telescopio, appare come un corpo irregolare lungo circa otto chilometri, con creste, crepacci e zone molto luminose. L'analisi dei dati ottenuti permetterà di comprendere meglio l'evoluzione delle comete e la storia stessa del Sistema Solare.


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Aggiornato 13/10/01, 22:35