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"Excellent work tonight!"
14 02 2007
Cosa fotografiamo quando il cielo è sereno?

Per prima cosa si va a controllare (in internet) la Neo Confirmation Page.

È questo il sito dove vengono pubblicati, in tempo reale, gli "avvisi" di scoperta di asteroidi particolari, i NEO, quelli cioè che hanno orbite vicine o intersecanti quella terrestre. Il sito internet è gestito direttamente dal Minor Planet Center, il centro statunitense che, per conto dell'Unione Astronomica Internazionale, coordina a livello mondiale tutto ciò che riguarda lo studio degli asteroidi e delle comete.

In pratica appena un osservatorio trova un asteroide che sembra essere nuovo e che ha un movimento inusuale, lo comunica immediatamente al Centro che, a sua volta, ne dà avviso sulla Neo Confirmation Page, indicando dove andare a cercare l'ipotetico oggetto.

In questo modo, tutti gli altri osservatori sparsi nel mondo (o nella metà del mondo dove è notte!) possono tentare di confermare l'esistenza del presunto asteroide. Questa conferma va data il più presto possibile, in quanto i NEO sono più vicini alla Terra rispetto agli asteroidi della fascia principale ed hanno una velocità maggiore: se non si osservano sufficientemente per tutto l'arco di giorni (o ore) in cui sono visibili, c'è il rischio di non riuscire a determinare un'orbita precisa e perderli.

È ovvio che di questi oggetti che si avvicinano alla Terra si vuole calcolare l'orbita con la maggior precisione possibile, per sapere effettivamente quanto vicino ci passano (sulla testa).

Il CCAF partecipa a questa "caccia" dal 1990, quando ancora ci si sporcava le mani con gli sviluppi fotografici, e tra i NEO può vantare la scoperta del primo Apollo italiano.

Così la sera di martedì 13 febbraio il cielo è sereno, anche se con molta umidità, e si va sulla Confirmation Page a vedere se c'è qualche NEO da confermare.

Ed in effetti ce ne sono, anche alla nostra portata (ovvero non troppo deboli) e dopo aver "imprecato" contro gli scopritori ("perché non ne troviamo noi ancora uno così?") si prova ad osservarli, uno alla volta.

Il primo a cascare nella rete è l'asteroide 2007 CO26, scoperto alle 7 di mattina dall'osservatorio professionale 703 Catalina: con le nostre misure (le prime dopo quelle dello scopritore) il Centro MPC pubblica la circolare di scoperta in cui sono riportati, oltre alle posizioni raccolte dal Catalina e da noi, gli elementi orbitali del nuovo NEO. Si tratta di un Amor che passa a 14 milioni di chilometri di distanza dalla Terra: non ci spaventa!

Il secondo che becchiamo è 2007 CA27, trovato sempre dal team di Catalina: un Aten ancora più lontano (32 milioni di km); sulla circolare oltre alle misure del 703 e le nostre ci sono anche quelle degli amici dell'AFAM, dell'osservatorio 473 Remanzacco.

All'improvviso compare sulla NEOCP un asteroide di 15ª magnitudine: di così luminosi se ne vedono ben pochi (e le imprecazioni aumentano). Lo puntiamo immediatamente e mandiamo le misure al MPC. Poco dopo il Centro emana la circolare: 2007 CS26 è ancora un Amor, stavolta scoperto dall'osservatorio 704 LINEAR, e dista 7 milioni di chilometri.

Sempre del LINEAR è 2007 CT26 (ma quanti ne trovano? tanti, tanti!) che confermiamo subito dopo: è un Aten che stavolta sì! si avvicina alla Terra, raggiungendo una distanza minima di 931 mila chilometri (due volte e mezza la distanza Terra-Luna).

Ed ecco che accade un fatto strano (sono quasi le due di notte e tutto può succedere). Le misure degli asteroidi che fotografiamo li mandiamo al Centro americano via posta elettronica, dal quale ci rimbalza automaticamente un messaggio di conferma (acknowledgement lo chiamano gli yankee) che la nostra email è arrivata correttamente. Ma all'1:50 arriva dall'oltre-oceano un messaggio che non è un acknowledgement ma un messaggio scritto "di proprio pugno" da Timothy Spahr, il direttore ad interim del Centro dei pianeti minori. Sbianchiamo: abbiamo combinato qualcosa? Prima di fasciarci la testa leggiamo l'e-mail:

"excellent work tonight!"

Tim

Ah (sospiro di sollievo) fantastico, grazie! Tim ci dice: "lavoro eccellente stanotte!". Sì è vero, tutto sommato siamo contenti di passare la notte a fare la guardia su ciò che gira là fuori, e che il nostro lavoro venga apprezzato real-time da così alte sfere non può che lusingarci...

Ma non è finita, ci sono ancora NEO da fare e, fino alle quattro di mattina, riusciamo a prenderne altri due: 2007 CB27, un Amor a 10 milioni di km, e 2007 CC27, un Apollo passato verso mezzogiorno di domenica a 329 mila chilometri di distanza dalla Terra, all'interno dell'orbita lunare!

Bene, dopo aver confermato 6 asteroidi NEO (con 370 immagini!) in una sola nottata possiamo andare a dormire, almeno un po', tanto domani è un'altra notte...


P.S.: si sa, di telescopi ce ne abbiamo due: e il trenta che faceva? Amarcord: ha fotografato tutta la sera 1997 AQ18, anzi (136793), l'Apollo che abbiamo scoperto dieci anni fa, numerato appena nel dicembre dello scorso anno; erano cinque anni che non lo rivedevamo (sigh!) e per farlo abbiamo usato lo stesso occhio elettronico che ce lo aveva mostrato nel 1997, il mitico sensore CCD ST6!


 


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Enrico Pettarin SCRITTO DA...
Aggiornato 15/02/2007, 12:19
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