Una tempesta perfetta di eventi globali
Prof. Maurizio Fermeglia
Magnifico Rettore
dell’Università degli Studi di Trieste
Alla luce delle prospettive di crescita della popolazione mondiale e delle relative migliori condizioni di vita che riguarderanno strati più ampi di popolazione, dovranno venir individuati criteri che possano convertire energia con il massimo rendimento unito al minimo impatto ambientale; diversamente si andrebbe a compromettere l’auspicabile sviluppo economico o, ancor peggio, si intaccherebbe in maniera irreversibile l’equilibrio naturale del nostro pianeta.
Vari segnali fanno intravedere l’arrivo di una pesante tempesta in merito a penurie alimentari, idriche e costi energetici.
John Beddington, studioso di biologia delle popolazioni, nel 2009 ha stimato la tempesta perfetta per il 2030 sostenendo che “se non affrontiamo questo concatenarsi di cause ci possiamo aspettare grandi destabilizzazioni, aumento di disordini e potenzialmente notevoli ondate migratorie a livello internazionale alla ricerca di cibo e di acqua”.
Più recentemente, si ritiene che questa tempesta perfetta sia più vicina al 2020 che al 2030.
Cosa fare quindi? A fronte del legame che intercorre tra l’odierna recessione e la tempesta perfetta che ci attende è necessario e urgente investire oggi in infrastrutture e tecnologie che contribuiscano ad evitare domani danni incalcolabili ovvero in un massiccio recupero di energie rinnovabili, tecnologie e comportamenti sostenibili ponendo l’accento sull’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, le reti energetiche intelligenti (le famose Smart Grid), nuove soluzioni di mobilità sostenibile e così via.