FARRA D’ISONZO, 11 settembre 2016 – Nella calda e afosa giornata di domenica 11 settembre si è riunito il coordinamento astronomi non professionisti Alpe-Adria per celebrare il 26mo incontro annuale. Organizzato magistralmente dagli amici del Circolo Culturale Astronomico di Farra d’Isonzo, l’evento ha visto la presenza di una cinquantina di rappresentanti di tutti i gruppi operanti in regione e nella vicina Istria.
Gli onori di casa sono stati fatti da Luciano Bittesini, Presidente del CCAF, mentre Paolo Corelli, coordinatore della struttura ha condotto i lavori.
Dopo una breve introduzione e il ricordo di Demetrio Moras, fondatore e Presidente del Gruppo Astrofili Pordenonesi, scomparso nel giugno del 2015, Paolo Corelli ha passato la parola al dott. Marco Fulle, astronomo dell’osservatorio di Trieste, che ha fatto il punto sulle ultime novità della missione Rosetta dopo il clamoroso ritrovamento di Philae.
La 69P è stata radiografata ed analizzata con una definizione mai raggiunta prima ed ha portato ad una rivoluzione nella conoscenza degli astri chiomati. Interessante la struttura interna dell’oggetto, quella presente subito sotto i pochi centimetri di polvere accumulati durante l’ultimo passaggio al perielio, una concentrazione di noduli da 3 centimetri o da 3 metri? Analogamente il rapporto deuterio/idrogeno che dovrebbe derimere una lunga questione: chi ha portato l’acqua sulla Terra? Pare non siano state le comete ma gli asteroidi. E ancora da dove arrivano le comete? Sembrerebbe avessero un’unica origine nella zona fra Urano e Nettuno e solo in seguito, a causa di vari sconvolgimenti sarebbero state lanciate verso l’esterno nella nube di Oort o verso l’interno verso la fascia di Kuiper. Altra novità l’asse di rotazione, straordinariamente stabile a causa di un’oscillazione regolare dei due lobi dell’oggetto che lo manterrebbero nella posizione costante. E che dire della composizione? Dal modello di Whipple che prevedeva una palla di neve sporca, ghiaccio e polvere, si è passati ad una palla di neve e organico, per di più puzzolente grazie ad una buon 52% di idrocarburi. Ma questo è ancora niente rispetto al contenuto dei 672 articoli pubblicati ad oggi sulla 69P e a quelli in itinere. Rosetta si scontrerà con la cometa il 30 settembre per un ultimo abbraccio che la consegnerà all’eternità.
Ha preso quindi la parola Rolando Ligustri che ha ripercorso la sua attività di astrofotografo delle comete iniziata nel 1986 e passata dall’utilizzo dei telescopi nostrani a quelli in remoto. Grazie alla loro dislocazione Rolando ha potuto raccogliere un bottino fotografico di tutto rispetto, riprendendo anche centinaia di oggetti dell’emisfero australe a noi preclusi.
Korado Korlevic ci ha affascinato con la sua vulcanica attività che spazia dall’astronomia, alla biologia, all’esobiologia, alla simulazione di atmosfere aliene, alla geologia terrestre, all’ornitologia, alla palentologia per le giovani generazioni di scienziati che ogni anno frequentano il suo osservatorio di Visniano (Croazia), osservatorio che vanta il più grande strumento a disposizione dei non professionisti, un riflettore da 1 metro di diametro in fase di ultimazione. Korado ha anche riferito dell’attività del gruppo di Pola che è inserito nella rete sovranazionale di registrazione delle meteore, un sesto dei nuovi radianti sono stati scoperti con questa rete.
Lovro Pavletic ha illustrato l’attività del gruppo di Fiume molto impegnato nel settore della divulgazione e della didattica presso scuole di ogni ordine e grado. Dal punto di vista astronomico il gruppo si è cimentato nella misura dei transiti di pianeti extrasolari ottenendo risultati molto incoraggianti.
Dino Abate dell’Associazione Pordenonese di Astronomia ha riferito delle innovazioni apportate all’osservatorio di Montereale Valcellina a quota 670 metri presentando alcune immagini astronomiche. Ha quindi riferito dell’interessante esperienza maturata in collaborazione con la libreria Quo Vadis di Pordenone nella diffusione e sensibilizzazione dell’astronomia.
Raimondo Sedrani, del Gruppo Astrofili Pordenonesi ha incantato l’auditorio con una serie di splendide immagini planetarie ottenute con una nuova strumentazione più potente e performante. Sequenze di occultazioni mutue dei satelliti di Giove ove si distinguevano dettagli sulle loro superfici e le rispettive ombre hanno colpito tutti: si tratta di immagini fra le poche viste in rete su base mondiale.
Stefano Codutti ha quindi rivissuto l’epopea del Gruppo Osservatori Mobile fondato negli anni 70 quando ancora era all’Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia (UD) che portò, per la prima volta appassionati a sfidare i rigori delle alte quote, raggiungendo le vette del Matajur ed altre località della Carnia, per ottenere immagini spettacolari e imbattibili. Stefano ha poi desiderato ricordare la grande figura di Corrado Caravello, pioniere dell’astrofotografia che, assieme a Luigi Venturini, potremmo definire i padri della fotografia astronomica in Friuli. Coloriti e indimenticabili gli aneddoti di Corrado, soprattutto quelli riferiti alle sue vicende legate alla campagna di Russia, dalla quale, per sua fortuna, ha potuto fare ritorno sano e salvo.
Gianni Cetrulo, presidente della nuova formazione carnica CALMA dopo aver chiarito il significato del nome (Carnic Association Large Millimeter Array) ha illustrato gli scopi e i progetti del gruppo i cui interessi spaziano anche nel campo della radioastronomia con l’ipotetica realizzazione di una schiera di parabole collegate in un grande interferometro radio.
Marco Candotti, da molti anni cultore dell’astrofotografia ad alta quota, ci ha deliziato con una delle sue ultime immagini della galassia di Andromeda ripresa dall’altopiano del Montasio.
Lucio Furlanetto presidente del Circolo AStrofili Talmassons ha illustrato l’intensa attività pubblica portata avanti dal gruppo e le difficoltà crescenti derivanti da un inquinamento luminoso sempre più selvaggio.
Stefano Schirinzi presidente del Circolo Culturale Astrofili Trieste e Muzio Bobbio hanno quindi aperto la discussione sulla proposta di istituire uno Star-Party regionale annuale. Gli intervenuti hanno proposto vari luoghi con diverse motivazioni finchè, alla fine, tutti hanno puntato sul Matajur, sito ampiamente collaudato da tutti, facilmente raggiungibile in auto, con un rifugio perfettamente operante e posizionato in zona centrale per tutti gli aderenti al coordinamento. Si è quindi deciso di effettuare una prima ricognizione informale già in occasione della prossima luna nuova, alla fine di settembre, inizi ottobre per verificare i vari aspetti logistici, Stefano Codutti ha chiamato in diretta i responsabili del rifugio che hanno confermato l’apertura fino a metà novembre. Muzio Bobbio si sarebbe invece occupato della burocrazia legata all’aspetto della sicurezza.
Ha chiuso i lavoro Luciano Bittesini che ha illustrato il nutrito bilancio di scoperte di nuovi asteroidi raggiunto dal gruppo che vanta ben 220 asteroidi numerati fra questi anche un NEO, unici in Italia. Altro primato del gruppo di Farra è il pregevole planetario, una cupola da 8 metri di diametro con capacità di oltre 50 persone, il maggiore a disposizione di appassionati del triveneto che opera dal 2009 ed ha al suo attivo molte migliaia di visite.
Durante tutta la giornata è stato disponibile un telescopio solare a banda stretta che ha consentito di ammirare delle splendide protuberanze solari in evoluzione sul bordo della stella.
E’ stata un’intensa giornata, ricca di notizie, informazioni e scambi di esperienze ad alto livello, sia scientifiche che umane che ha contribuito a rafforzare i legami di amicizia e simpatia che legano tutti gli aderenti al coordinamento ormai da oltre un quarto di secolo. Ci siamo lasciati con l’invito a tutti di ritrovarci per il 2017 in località da definire.
Paolo Corelli
Coordinatore Alpe-Adria