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20/07/2009
  • Giovedì 23 luglio l'osservatorio astronomico di Farra d'Isonzo verrà aperto al pubblico per recuperare l'appuntamento del "primo giovedì del mese" che era stato rinviato causa lavori. A partire dalle 21 si potranno scrutare ai telescopi gli oggetti più interessanti del cielo estivo, venendo accompagnati nelle osservazioni dalle spiegazioni dei soci del circolo astronomico. Si comincerà con la stella doppia Albireo, nella costellazione del Cigno, famosa per la differente colorazione delle sue componenti, per passare poi all'ammasso globulare M13 in Ercole, un insieme sferoidale di centinaia di migliaia di stelle che orbita come un satellite attorno alla nostra galassia, la Via Lattea. Dal terrazzo dell'osservatorio si verrà aiutati a riconoscere le costellazioni estive e si assisterà, verso le 21.45, al passaggio della Stazione spaziale internazionale, a cui in questi giorni è agganciato lo Space shuttle. A tarda sera sorgerà il pianeta Giove, anche se non è ancora nelle migliori condizioni di visibilità. Giovedì 30 luglio l'osservatorio ospiterà la conferenza dell'astronomo fiorentino Andrea Boattini che parlerà dell'asteroide 2008TC3, il primo oggetto ad essere stato scoperto prima dell'impatto con l'atmosfera terrestre, avvenuto nell'ottobre dello scorso anno. Boattini, che lavora negli Stati Uniti ai telescopi del "Catalina Sky Survey", progetto finanziato dalla NASA per la ricerca e catalogazione degli asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra, ha al suo attivo la scoperta di ben otto comete.
25/05/2009
  • Continuano all'osservatorio astronomico di Farra gli appuntamenti organizzati per celebrare l'anno internazionale dell'Astronomia.
    Venerdì 29 maggio, alle 20.30, il dott. Marcello Musso del Centro Internazionale di Fisica Teorica (ICTP) di Trieste presenterà la conferenza intitolata "Universi in evoluzione".
    L'Universo non è sempre stato così come lo si osserva al giorno d'oggi. Le più recenti evidenze sperimentali indicano che in origine c'era una sorta di "brodo primordiale" di materia ed energia, estremamente denso e caldo. Questo si è poi espanso e raffreddato, dando così origine alle galassie, alle stelle, ai pianeti, fino a determinare una situazione favorevole allo sviluppo della vita su almeno uno di questi pianeti: la Terra.
    Come in uno spettacolare viaggio all'indietro nel tempo, il dott. Musso ripercorrerà a ritroso le tappe dell'evoluzione dell'Universo, risalendo via via ad oggetti sempre più grandi e più antichi, fino ad arrivare alla fase primigenia, esplosiva e ribollente, in cui la materia veniva continuamente creata e distrutta. Ci si spingerà a distanze sempre più grandi, arrivando infine ad ipotizzare che il nostro universo non sia che uno dei tanti universi che esistono e che sono esistiti nel corso di un tempo infinito, con caratteristiche assolutamente diverse tra loro. In questa moltitudine di universi ne esiste almeno uno - quello in cui ci è capitato di vivere - in cui si è sviluppata la vita quale noi la conosciamo. E negli innumerevoli altri?
    Il dott. Musso, classe 1977, è ricercatore presso l'ICTP "Abdus Salam" di Trieste. Dopo la laurea all'Università di Milano-Bicocca e gli studi di dottorato tra Pavia, Padova e Parigi, ha svolto attività di ricerca all'Università del Texas ad Austin (USA). Si interessa di cosmologia primordiale, in particolare degli aspetti di fisica quantistica nelle primissime fasi di vita dell'Universo.

 


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Aggiornato 20/07/2009, 21:47
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